Comunicato del 12 agosto 2019
Apprendiamo dai social network dell’incresciosa polemica sollevata da Stefano Costa collegata all’incontro disputato l’11 agosto con Donato Marrocco per il Torneo Open della Canicola. Trattasi di due professionisti con ruoli di tecnici preposti all’insegnamento del tennis e dispiace che abbiano fatto degenerare la partita utilizzando toni e atteggiamenti molto accesi ed incompatibili con la disciplina del tennis e dello sport in generale.
Duole notare un tanto arbitrario quanto inammissibile riferimento al Circolo, al Giudice e alla Federazione Italiana Tennis.
Trattasi di evidente leggerezza animata da eccesso di agonismo tra i due tennisti che è bene rimanga tra loro circoscritto evitando ogni riferimento a organi che hanno sempre operato e sempre opereranno all’insegna della correttezza e del rigoroso rispetto dei regolamenti che vigono in ambito tennistico.
Anche se superfluo, riteniamo doveroso richiamare all’attenzione dei tennisti, degli amanti del tennis e degli sportivi, che il Circolo che organizza un torneo si limita a raccogliere le adesioni e ad organizzarlo.
Allo stesso modo, il Giudice sovraintende al regolare svolgimento del torneo ed interviene quando richiesto, come avvenuto nel caso dei due tennisti, per far rispettare il regolamento. Considerato che il Giudice Arbitro Brizio Mazzei da diversi anni dà prova della sua professionalità, capacità ed equilibrio nello svolgere il delicato ruolo di ufficiale di gara, riteniamo che la sua figura non può essere assolutamente offuscata da risentimenti personali di qualche partecipante al torneo. Pertanto, doverosamente, rinnoviamo la fiducia e la stima a Brizio Mazzei, Giudice Arbitro della manifestazione.
Ugualmente la Federazione Italiana Tennis non ha nessuna possibilità di intervento nel torneo ed anzi sono i partecipanti, in quanto tesserati presso la FIT, ad avere l’obbligo di lealtà, di correttezza di educazione civica, sempre nel rispetto delle norme regolamentari e del Giudice del Torneo.
Tanto doverosamente richiamato spiace che, per conflittualità esclusivamente personali tra i due tennisti, si sia debordato dai principi di lealtà e correttezza che ogni atleta deve avere in dote evitando di tentare di coinvolgere, in maniera artificiosa, il Circolo, il Giudice e la FIT.
Ci auguriamo che lo spiacevole episodio personale sia al più presto chiarito dai protagonisti, che già hanno arrecato danno all’immagine e alla serietà dei menzionati organi, e nel contempo li esortiamo a voler ravvedersi e comunicare il loro ravvedimento preferibilmente attraverso gli stessi canali di comunicazione, tenendo ben presente che i menzionati valori di lealtà, di correttezza e di educazione civica costituiscono patrimonio indelebile di questo Circolo.
La Direzione del Torneo